Pagnotta integrale con ortiche e pomodorini secchi bio

Pagnotta integrale con ortiche e pomodorini secchi bio
Un mix incredibile, con ingredienti lontanissimi geograficamente eppure perfetti tra loro: ortiche finlandesi e pomodorini bio essiccati al sole della Sicilia.
Qualcosa di impensabile, che ci ricorda nello stesso momento le foreste artiche e le spiagge del sud Italia. Sole, brina, gelo, tramonti, caldo, freddo.
E poi quella farina integrale che profuma di buono, quel buono che unisce i segni cardinali in un’unica dimensione: la casa, il piacere di condividere del pane caldo.
E magari accompagnare il tutto con noci, Roquefort e datteri.
Questa è davvero poesia…
Ingredienti per 1 pagnotta:
- 100 g di farina tipo 1 Antiqua;
- 400 g di farina integrale Antiqua;
- 15 g di sale;
- 10 g di zucchero;
- 35 g di lievito madre essiccato;
- 300 ml di acqua a temperatura ambiente;
- extravergine (circa 2 cucchiai);
- 40 g di pomodorini ciliegini secchi bio Agriblea;
- 1 cucchiaio di ortiche artiche frantumate Polardeli.
Prepazione:
- Mescolate le farine con il sale e lo zucchero, aggiungete il lievito madre, l’ortica, i cpomodorini ciliegini secchi bio tagliuzzati e impastate il tutto con acqua ed extravergine fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
- Lasciate lievitare l’impasto almeno due ore in un luogo tiepido coperto da un canovaccio umido.
- Riprendete l’impasto, dategli la forma di una pagnotta e ponetelo sulla placca del forno. Lasciatelo lievitare ancora per 40 minuti coperto da un canovaccio umido.
- Incidete sulla superficie del pane una croce e infornatelo a 200° per circa 30 minuti. Ricordatevi, durante la cottura, di inserire nel forno un pentolino pieno d’acqua.
Per accompagnare: Roquefort, datteri e noci
Farina, Semi misti, ortiche finlandesi e pomodorini secchi siciliani. Gli ingredienti ci sono tutti per inventarsi un pane da favola.
Quando si incomincia ad impastarli, questi ingredienti iniziano a parlare di sé, a raccontare storie delle loro terre così lontane, a diventare protagonisti discreti senza voce ma con tanto carattere sulla scena di un teatro in cui la creatività del fare è frutto dell’entusiasmo e dell’invenzione.