L'azienda Agriblea tra la Contea di Modica e il Val di Noto
ISPICA
Ispica, l’antica Hispicaefundus, è posta su una collina di fronte al mare Mediterraneo. Da sempre crocevia di popoli, culture e tradizioni diverse, iI cui territorio, facente parte sia dell’antica Contea di Modica sia del Val di Noto, è stato riconosciuto patrimonio culturale dall’UNESCO e comprende importanti testimonianze archeologiche, barocche e liberty.
La sua economia è basata principalmente sull’agricoltura; i prodotti più importanti del suo territorio sono: i pomodori biologici essiccati al sole di Agriblea, la carota IGPdi Ispica, i pomodori IGP Pachino, le zucchine, i peperoni, le patate e i finocchi.
Luoghi ambientali unici sono:
– le naturali dune della lunga spiaggia di sabbia fine di Santa Maria del Focallo.
– Il selvaggio canyon di Cava Ispica, meta di tanti viaggiatori inglesi ed europei a partire dal 1800, esplorato da personalità raffinate come Richard Colt Hoare, George Russell, William Henry Smith, Richard Duppa, il marchese d´ Ormonde, Edward Lear, John Proby, George Dennis, attenti visitatori dello spettacolare “Canyon“.
– I pantani Longarini e Bruno che costituiscono delle importanti riserve per diversi tipologie di uccelli migratori.
– In città, svetta imponente Palazzo Bruno di Belmonte, opera in stile liberty dell’architetto Ernesto Basile; oggi, adibito a sede municipale.
Inoltre, si possono ammirare all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore, gli affreschi del pittore Olivio Sozzi e al suo esterno il loggiato opera di Vincenzo Sinatra; presso la Chiesa della SS. Annunziata gli stucchi del palermitano Giuseppe Gianforma.
Noto
Noto, oggi conosciuta come la capitale del barocco siciliano, ha origini antichissime 2200-1450 a.C..
Lungo il fiume Asinaro si svolse la famosa battaglia tra Ateniesi e Siracusani, che si concluse con la sconfitta dei primi, segnando la disfatta della spedizione ateniese in Sicilia e l’inizio del declino di Atene, Assieme alle altre due valli di Sicilia, il Val di Noto, ebbe rilevante importanza politica, amministrativa e culturale.
Sul suo territorio insistono la villa romana del Tellaro, la riserva naturale orientata di CavaGrande del Cassibile .
In seguito al terremoto del 1693, la città fu costruita sul colle Meti. Nella costruzione urbanistica della città intervennero diverse personalità, indicate dai documenti e dalla tradizione: dall’ingegnere militare Carlos de Grunenbergh, al matematico Giovanni Battista Landolina.
La città attuale, per come appare agli occhi dei suoi estasiati visitatori, è il risultato dell’opera degli architetti Rosario Gagliardi, Paolo Labisi, Vincenzo Sinatra, Antonio Mazza, dei capimastri e di tutti gli scalpellini, che, durante il XVIII secolo, realizzarono questo eccezionale ambiente urbanistico.
Nei suoi vicoli, numerosi ristoranti e trattorie offrono le prelibatezze di una cucina antica e aristocratica rivisitata secondo i dettami dello chef. Amato dai turisti è il tipico dolce, di origine araba, il “biancomangiare” a base di latte di mandorla.
Modica
“Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze…”.
Così la descrive Gesualdo Bufalino in Argo il Cieco.
Modica, antica e potente Contea, sul cui territorio si sviluppa una fiorente agricoltura, grazie al sistema dell’enfiteusi con il quale il Conte dava i propri terreni in uso ai contadini.
La contea di Modica resta magicamente impresa nelle immagini a colori e in bianco e nero, del fotografo Giuseppe Leone, accompagnate dai testi di uno degli scrittori che maggiormente ha saputo cogliere le peculiarità del suo territorio, del suo paesaggio, delle sue genti, il tanto amato Leonardo Sciascia.
Una prelibatezza della città è il “Cioccolato di Modica” prodotto secondo un’antica ricetta azteca. Particolarmente amate dai turisti sono anche le “scacce modicane”, delle focacce di pasta morbida lavorata finemente e condite con vari ingredienti; con la ricotta e salsiccia, con pomodoro e formaggio caciocavallo, con pomodoro secco e spinaci.